Oli a base vegetale per lavorazioni meccaniche
Il settore dei lubrificanti punta all’innovazione e alla ricerca di livelli prestazionali in grado di apportare vantaggi in termini di maggiore durata delle macchine e minore necessità manutentiva.
Non è un caso che Bellini Lubrificanti, azienda di Zanica (Bg) con un’esperienza specialistica trentennale nel settore dei lubrificanti e dei fluidi per l’industria, abbia intrapreso un percorso di sperimentazione di una nuova generazione i oli vegetali che la vede capofila nel contesto di un programma di ricerca iniziato dalla Regione Lombardia e che contempla anche un importante ruolo di supporto strategico affidato a Servitec.
Lo “Studio, ottimizzazione e applicazione di fluidi lubrificanti ecocompatibili nelle lavorazioni meccaniche” il progetto che ha vinto il bando previsto dal programma regionale DRIADE (Azione 1.1. DAFNE – Distretti, Aggregazioni e Filiere Nuove e/o Emergenti). Presentato da una cordata composta da 5 partner attivi sul territorio lombardo, il progetto è stato finanziato con un contributo di circa 400 mila euro, a fronte di un investimento complessivo di circa 1 milione di euro. Tramite il contributo della Fondazione Politecnico di Milano, che ha recepito le esigenze delle imprese del proprio territorio, dell’azienda Rottigni Spa, del Dipartimento di Chimica, Materiali, e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano, e con il contributo tecnico di Servitec, la partnership, guidata dalla capofila Bellini Srl, intende sviluppare un lubrificante emulsionabile a base di oli vegetali dalle innovative proprietà. Partendo dalle conoscenze maturate con i lubrificanti emulsionabili a base di oli minerali, si sta operando per migliorare la sintesi di emulsione degli oli vegetali in acqua per poi applicare la tecnica di emulsione realizzata su una soluzione acquosa contenente anche una serie di composti differenti (additivi). L’emulsione finale sarà in grado di lavorare e mantenere le caratteristiche desiderate su un ampio range di condizioni operative (ad esempio diversa temperatura di utilizzo, presenza di differenti additivi, etc). In parallelo si opererà per l’ottenimento di un secondo obiettivo: ottimizzare la sintesi di lubrificanti non solubili in acqua (interi) a base estere naturale, già messi a punto dall’azienda Bellini Srl. Questo diventa possibile attraverso la stretta collaborazione tra i partner di progetto e la misura sul campo delle performance di tali oli innovativi. L’indagine permetterà altresì di effettuare importanti valutazioni economiche relative all’uso dei lubrificanti a base di oli vegetali rispetto a quelli a base minerale. I risultati ottenuti dalla ricerca potranno essere estesi anche a settori non legati alle lavorazioni meccaniche, infatti la sostituzione di oli minerali con oli vegetali potrebbe riguardare anche i lubrificanti utilizzati per esempio in settori che utilizzano presse idrauliche per stampaggio plastica, attuatori idraulici per macchine adibite al movimento terra, turbine di centrali idroelettriche o anche a turbine eoliche per generazione di energia elettrica. I partner di progetto sono: Bellini Srl (capocordata), Streparava SpA, Giasini SpA, Iame SpA e Metalc Srl. In qualità di promotori e specialisti figurano: Fondazione Politecnico di Milano, Rottigni O.M. SpA, Confindustria Bergamo e Polimi – Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica. “Servitec avrà la responsabilità di effettuare le campagne di misura e fornire il supporto strumentale e software per eseguire i rilevamenti elettrici presso le aziende partner – spiega Marco Bellini, amministratore e responsabile ricerca e sviluppo – Bellini Lubrificanti sviluppa oli vegetali per lavorazioni meccaniche sia emulsionabili che non emulsionabili. Tali prodotti verranno forniti alle aziende utilizzatrici metalmeccaniche che li impiegheranno nelle loro macchine utensili misurandone gli assorbimenti elettrici. Le rilevazioni elettriche riguarderanno prima il funzionamento con olio minerale e successivamente con olio vegetale, per consentire una reale comparazione. L’obiettivo è ottenere un minore attrito di funzionamento e quindi maggiore efficienza. Test di laboratorio indicano un coefficiente di attrito abbassato del 15-20%, il che porta ad ipotizzare un risparmio del consumo elettrico dal 4 al 6%. Per quanto riguarda i tempi di sperimentazione, entro Natale si concluderà il periodo di prova con gli oli vegetali non solubili in acqua, a cui farà seguito l’attività di elaborazione, a cura di MetalC, di qualcosa come una decina di milioni di dati che si prevede sarà completata a fine gennaio 2011. Contestualmente partirà la fase di sperimentazione relativa agli oli emulsionabili. Evidentemente, non registreremo solo dati relativo all’assorbimento elettrico, ma effettueremo anche test di controllo qualità”.