Business di famiglia: Workout magazine incontra Marco Bellini, Presidente di Bellini S.p.A.
…qui comincia la prima parte della storia di Bellini Spa che oggi sviluppa, produce e commercializza lubrificanti per l’industria, ma che nel 1943, quando venne creata, si chiamava “Alfa petroli” e vendeva carburanti. Ce lo racconta Marco Bellini, presidente dell’impresa e nipote del fondatore, Carlo Bellini, il cui ritratto non si discosta molto da quello dei tanti imprenditori protagonisti del “miracolo italiano”: «Mio nonno ha cominciato a commercializzare prodotti petroliferi nel 1943, quando l’Italia era ancora in guerra. Aveva scommesso sul boom della mobilità, delle auto per tutti, sul futuro dell’autotrazione: il suo progetto era la distribuzione capillare sul territorio locale di distributori di benzina. È partito a Bergamo in via Bono nella prima periferia industriale di allora. Solo agli inizi degli anni Sessanta realizzò proprio qui a Zanica un deposito con serbatoi fuori terra di olio combustile fluido 3/5 utilizzato per il riscaldamento domestico e di olio combustile denso per uso industriale oltre che un serbatoio interrato di gasolio per riscaldamento che proprio in quegli anni cominciò ad essere utilizzato per le abitazioni.
© Paolo Biava
Dopo i numeri, le parole. Quella che conta di più in Bellini SpA è «innovazione». Innanzitutto applicata al prodotto: «Più che sottolineare l’innovazione incrementale, che c’è ma che dò per scontata, è meglio parlare di disruption, di innovazione radicale del settore degli oli lubrificanti partita dai nostri studi sui biolubrificanti, che hanno origine vegetale, sono formulati con materie prime rinnovabili e biodegradabili e totalmente safe sia per quanto concerne la salute dei lavoratori sia nei confronti dell’ambiente. Siamo stati i primi in Italia a produrli e oggi siamo tra i leader di mercato in Europa. È un passaggio che ha avuto un impatto importante perché ha comportato un cambio totale della filiera di approvvigionamento. Il biolubrificante infatti non deriva dal petrolio, il che spezza la dipendenza dalle aziende petrolifere che fino a non molto tempo fa dominavano il nostro settore perché avevano la materia prima “in casa” e partivano quindi con un forte vantaggio competitivo. Con i nostri prodotti abbiamo davvero cambiato il paradigma e rivoluzionato il contesto cominciando, tra l’altro, in un momento in cui di biolubrificanti non parlava proprio nessuno. Ecco perché il percepito nei confronti della nostra azienda è quello di una realtà industriale che propone sempre nuove soluzioni, che non sta mai ferma».
Articolo di Anna Brasca per -Studio Chiesa Workout Magazine-